Sunday, January 26, 2020
Professor P.
Primo Levi (1919-1987), The Periodic Table, tr. Raymond Rosenthal (New York: Schocken Books, 1984), pp. 30-31:
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I liked P. I liked the sober rigor of his classes; I was amused by the disdainful ostentation with which at the exams he exhibited, instead of the prescribed Fascist shirt, a comic black bib no bigger than the palm of a hand, which at each of his brusque movements would pop out between his jacket's lapels. I valued his two textbooks, clear to the point of obsession, concise, saturated with his surly contempt for humanity in general and for lazy and foolish students in particular: for all students were, by definition, lazy and foolish; anyone who by rare good luck managed to prove that he was not became his peer and was honored by a laconic and precious sentence of praise.Professor P. was Giacomo Ponzio (1870-1945).
A me P. era simpatico. Mi piaceva il rigore sobrio delle sue lezioni; mi divertiva la sdegnosa ostentazione con cui esibiva agli esami, in luogo della camicia fascista prescritta, un buffo bavaglino nero, grande un palmo, che ad ognuno dei suoi movimenti bruschi gli usciva fuori dei risvolti della giacca. Apprezzavo i suoi due testi, chiari fino all'ossessione, stringati, pregni del suo arcigno disprezzo per l'umanità in generale e per gli studenti pigri e sciocchi in particolare: perché tutti gli studenti, per definizione, erano pigri e sciocchi; chi, per somma ventura, riusciva a dimostrargli di non esserlo, diventava un suo pari, e veniva onorato con una laconica e preziosa frase d'encomio.