Sunday, December 26, 2021

 

Hodie Mihi, Cras Tibi

Chiesa del Purgatorio, Terracina:
Today for me, tomorrow for thee. Cf. Renzo Tosi, Dizionario delle sentenze latine e greche (Milan: BUR, 2017), # 624 (Mihi heri, et tibi hodie; page number unknown):
La fonte è un versetto del Siracide (38,22), che recita ἐμοὶ ἐχθὲς καί σοὶ σήμερον: l’intero contesto invita a non abbandonarsi alla tristezza quando uno muore, e la frase allude all’ineluttabilità della morte; il motivo è peraltro presente anche negli epitafi epigrafici, e diventa quindi un ammonimento per chi gode delle disgrazie altrui (cfr. Lattimore 256-258), e in particolare in una iscrizione di Fano (CIL 11,6243) che recita: Quod tu es ego fui, quod ego sum et tu eris, «Quel che tu sei, anch’io lo fui, quel che io sono anche tu lo sarai». Una ripresa medievale è in Stephanus de Borbone, Tractatus de diversis materiis praedicabilibus, 1,7,1; nei vecchi cimiteri è molto comune Hodie mihi, cras tibi, il cui perfetto corrispondente Oggi a me domani a te (o viceversa) è ora di uso comune, ma assume una valenza più generica, indicando semplicemente una disgrazia — non necessariamente la morte – che può colpire da un momento all’altro chiunque (cfr. Arthaber 929, Lacerda-Abreu 23, Mota 106): che l’espressione abbia comunemente una valenza più ampia rispetto a quella originaria è osservato già da Alfredo Panzini nel suo Dizionario moderno. Tra le variazioni dialettali segnalo una abruzzese (N’n de ne fa’ habbe de lu mia dulóre, ca quande lu mé é vvécchie, lu té é nnóve), una campana (Ogge chiagne mamma mia, dimane mamma toja) e una friulana (Din don une volte paromp; si veda inoltre Schwamenthal-Straniero 3898); meritano infine di essere segnalati il proverbio brasiliano Quando os meus males forem velhos os de alguem serão novos, un suo equivalente latino (Quid rides me flente? Novum tibi crede futurum luctum, forte meus cum priscus erit, «Perché ridi quando io piango? Sappi che forse quando il mio male sarà vecchio tu ne avrai uno recente»), e una preghiera popolare italiana per le «anime sante» defunte da parte di chi, presto o tardi, sarà come loro.



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