Sunday, April 23, 2023

 

Do I Need to Read Lycophron?

Giorgio Pasquali (1885-1952), Filologia e Storia, new ed. (Firenze: Felice Le Monnier, 1971), p. 34 (my translation):
I would call classics in the strict sense those texts that, because of artistic value or importance of thought, deserve to be read by all educated people. It's useless to establish a canon, for it would suffer the fate of all canons, to be enlarged, narrowed, modified according to times and tastes. But clearly, if on the one hand a person who calls himself educated should be ashamed not to know Homer even in translation, on the other hand anyone who isn't a professional philologist needn't worry if he's never seen Quintus Smyrnaeus, and it's not even said that every philologist must have read him in full. He who hasn't read or understood Aeschylus has deprived himself of a most noble enjoyment; the most highly educated person can freely do without reading Lycophron.

Classici in senso stretto io chia­merei quei testi che per valore artistico o per importanza di pensiero meritano di esser letti da tutte le persone colte. È inutile stabilire un canone, perch'esso subirebbe la sorte di tutti i canoni, di essere allargato, ristretto, variato secondo i tempi e i gusti; ma è evidente che, se per una persona che si dice colta, è vergogna non conoscere Omero neppure in traduzione, chiunque non sia filologo di professione può infischiarsi di non aver mai veduto Quinto Smirneo, e non è neppure detto che ogni filologo debba averlo letto per intero. Chi non ha letto o non ha inteso Eschilo, ha privato sé stesso di un godimento nobilissimo; di legger Licofrone la persona più colta può fare liberamente a meno.



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