Friday, April 05, 2019

 

Margutte's Creed

Luigi Pulci (1432-1484), Morgante, Canto XVIII, stanzas 113-116 (tr. Joseph Tusiani):
Morgante looked him over once and twice,
and then twice more, from head to toes, and all
and queer and ugly his limbs looked to him.
"Tell me, wayfarer," soon he said, "your name."
The man replied, "Margutte is my name;
I too a giant wanted once to be;
but then midway my dream I had to quit:
As you can see, I'm only thirteen feet."

Morgante said to him, "You're welcome here.
I'll have at last a little flask with me,
since I've not had a drop for two full days;
and if you care to keep me company,
along the road I'll treat you as I must.
But tell me more: I have not asked you yet
if you're a Christian or a Saracen,
if you believe in Christ or Apollìn."

Margutte so replied, "In one-two-three,
I less believe in what is black or blue
than in a capon — boil or roast, who cares?
And often I believe in butter, too,
in beer and — every time I find it — must,
which should be strong and genuine, not weak;
yes, above all, in good wine I believe,
for those who drink eternal life achieve.

"I believe also in both cake and pie —
the mother, one; the other is her son;
the true Our Father is a liver stew,
which makes three dishes, two, or only one,
from the same liver generated all.
And since a bucket I could use for glass,
Mohammed, who forbids and censures wine,
is — I believe — a ghost, a dream of mine...

Morgante guata le sue membra tutte
più e più volte dal capo alle piante,
che gli pareano strane, orride e brutte:
— Dimmi il tuo nome, — dicea — vïandante. —
Colui rispose: — Il mio nome è Margutte;
ed ebbi voglia anco io d'esser gigante,
poi mi penti' quando al mezzo fu' giunto:
vedi che sette braccia sono appunto. —

Disse Morgante: — Tu sia il ben venuto:
ecco ch'io arò pure un fiaschetto allato,
che da due giorni in qua non ho beuto;
e se con meco sarai accompagnato,
io ti farò a camin quel che è dovuto.
Dimmi più oltre: io non t'ho domandato
se se' cristiano o se se' saracino,
o se tu credi in Cristo o in Apollino. —

Rispose allor Margutte: — A dirtel tosto,
io non credo più al nero ch'a l'azzurro,
ma nel cappone, o lesso o vuogli arrosto;
e credo alcuna volta anco nel burro,
nella cervogia, e quando io n'ho, nel mosto,
e molto più nell'aspro che il mangurro;
ma sopra tutto nel buon vino ho fede,
e credo che sia salvo chi gli crede;

e credo nella torta e nel tortello:
l'uno è la madre e l'altro è il suo figliuolo;
e 'l vero paternostro è il fegatello,
e posson esser tre, due ed un solo,
e diriva dal fegato almen quello.
E perch'io vorrei ber con un ghiacciuolo,
se Macometto il mosto vieta e biasima...



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